Cinquemila mascherine chirurgiche realizzate dai detenuti della casa circondariale di Massa sono state consegnate questa mattina alla farmacia dell’ospedale di Livorno.
“L’idea di collaborare con le istituzioni penitenziarie – spiega Giuseppe Taurino, direttore del Dipartimento del farmaco della USL Toscana nord ovest – è nata all’inizio della pandemia da coronavirus, quando si verificò un fermento diffuso in tutte le carceri. Siamo andati a visitare la struttura di Massa dove esiste una sartoria industriale a tutti gli effetti la cui produzione poteva facilmente essere riconvertita per realizzare mascherine chirurgiche. Lì abbiamo trovato una organizzazione efficiente e persone molto motivate che possono produrre fino a 5mila pezzi al giorno: un numero importante che potrà contribuire ad accrescere la disponibilità e quindi a ridurre la presenza di eventuali speculatori. Dopo Massa anche nel carcere di Volterra potrà partire una produzione analoga, ma con numeri ancora più consistenti arrivando fino a 10mila mascherine al giorno”.
I dispositivi, realizzati in Tnt (tessuto non tessuto) hanno le stesse caratteristiche di quelli “Made in Toscana” testati dall’Ateneo fiorentino e possono essere distribuiti alla cittadinanza, nei check point, ai visitatori delle strutture sanitarie territoriali e ospedaliere o, in generale, a tutti gli ambienti no covid.
La direzione aziendale ringrazia l’amministrazione carceraria per la disponibilità. “La collaborazione tra istituzioni è sempre importante e determinante per una buona gestione del bene comune – sottolinea il direttore generale, Maria Letizia Casani – ma lo è ancor di più in momenti di difficoltà e di emergenza, come quelli che stiamo attraversando”.
Alla consegna erano presenti anche Lisanna Baroncelli (direzione medica dell’ospedale di Livorno) e Francesca Azzena (Direttore Uoc Farmaceutica Ospedaliera).